In vacanza da Hostaria da Ivan

Caro Oste Ivan e moglie Barbara
Siamo la famiglia tedesca Huntz , di 4 persone, che avete ospitato in luglio nella Vs locanda e ristorante tipico.
Abbiamo sentito il bisogno di scrivere per ricordarci un pezzo della nostra VACANZA ITALIANA e per dirvi cosa ci ha emozionato del vostro luogo e della vs cucina tipica parmigiana.

Siamo arrivati il venerdì dopo aver fatto tappa al LABIRINTO DELLA MASONE a Fontanellato (il più grande al mondo a quanto pare), che accoglie dei tesori d’arte meravigliosi, inaspettati, e dopo aver visitato la Rocca di Fontanellato, col suo fossato e la saletta affrescata di Diana e Atteone del Parmigianino, ad una manciata di Km dal vostro B&B.

Stanchi e accaldati per la temperatura tipica della zona, una volta arrivati nel parcheggio e aver visto il vostro curatissimo giardino all’italiana e il grande orto, con i più svariati ortaggi (di tutto e di più: fagiolini, pomodori maturi, zucchine, insalata, meloni, aromi) abbiamo capito subito che eravamo nel posto giusto e gratificante sotto ogni aspetto.
Ci avete accolti col sorriso negli occhi, perché con la mascherina si vede solo quello, come se fossimo vecchi amici, e ci avete accompagnati nelle camere da noi scelte dopo averle viste su google: la camera inverno e la camera estate.

 

Le camere dalla locanda

La camera inverno ci ha subito dato una sensazione di calma, serenità… forse per il suo colore azzurro e bianco delle pareti e dei mobili, del salottino e del rivestimento del bagno, che richiama la neve e la pace delle lunghe serate invernali, o per le travi dei soffitti, come le case delle montagne trentine.
La camera estate, col suo lettone rosso grandissimo e rotondo, è invece calda, solare!!! Le nostre figlie si sono praticamente tuffate sul letto esauste! Il bagno poi, sorpresa, con le mattonelle giallo grano e blu stellato come il cielo in cui si cercano le stelle cadenti!

 

Il ristorante

Depositati i bagagli, siamo scesi subito al ristorante, perché già sentivamo il profumo di focaccia sfornata. A tavola mio marito, intenditore di vini e di champagne, vista la carta vini, è rimasto a bocca aperta e ci ha detto: “Ivan deve essere un grande appassionato per avere così tante etichette e così tante profondità di annate!” “E cosi ho pensato di essere fortunata dal momento che non ci saremmo dovuti spostare per dormire, ma avremmo fatto solo le scale del locale.”

 

Primi, secondi, dolci…  e tanto vino!

Della cena ci ricordiamo il croccante e filante tosone fritto avvolto nella pancetta, che ci avete detto padre del parmigiano reggiano, il culatello di Zibello, il prosciutto crudo di Parma, la giardiniera. Nei primi piatti gli “elegantissimi” tortelli d’erbetta, intrecciati, che noi non avevamo mai assaggiato, tutti fatti a mano uno per uno dalle sapienti mani di Barbara, e le lasagne ai tre ragù… ci sembra di sentirne ancora il profumo! Per finire vorremmo ricordare con voi anche il vostro vellutato zabaione vecchia maniera, una libidine irrinunciabile.

Il sonno tranquillo, nella pace della campagna (e con aria condizionata accesa), è stato poi anticipatore di una golosa colazione, dolce e salata come noi dell’est amiamo, dove nessuno voleva mangiare, e tutti ci siamo di nuovo abbuffati con quelle cose semplici ma di qualità.

 

Un giro per Parma

Ci siamo poi diretti a Parma città, percorrendo solo una ventina di Km circa… la città è veramente una piccola Parigi, dove si respira questa aria elegante e cortigiana lasciata dal passaggio di Maria Luigia, moglie di Napoleone. Interessante anche il Duomo ed il Battistero, l’originalissimo teatro Farnese, tutto in legno, la Pilotta… bellezze e architetture senza tempo.

Rientrati nel tardo pomeriggio, ci siamo fiondati nel vostro caveaux, da voi chiamato SALA DI SALUMOTERAPIA. Eravamo incuriositi, abbiamo poi capito il motivo del nome! Vedere tutti quei salumi appesi, sentirne i profumi, le bottiglie e l’odore di vino, quegli oggetti e foto con personaggi, ognuno dei quali Ivan ci ha raccontato una storia o un aneddoto, ci ha veramente coinvolto in maniera positiva i nostri sensi, riportandoci a vivere uno spaccato di vita dedicata al piacere della tavola e della convivialità terapeutica per il fisico e soprattutto la mente!

E lì, oltre al salame della Bassa e alla polenta fritta col lardo, abbiamo assaggiato la trippa alla parmigiana e lo stracotto al barolo… bevendo un bel Barolo di Gaja in bicchieri di cristallo enormi: “un grande bicchiere per un grande vino” come ci ha detto Ivan. Il giorno dopo partenza verso la Rocca Meli Lupi di Soragna e l’outlet di Fidenza, destinazione Milano.

Nel cuore la gioia di avervi conosciuto, di essere stati un po’ come in un’altra nostra dimora , e, perché no, anche noi un po’ italiani….
Arrivederci Ivan, arrivederci Barbara